I segreti di un recruiter
Sulla base della mia esperienza da recruiter, posso metterti a conoscenza di un paio di “segreti” che ho potuto “rubare” durante lo svolgimento del mio lavoro.
Ti posso dire con certezza quali sono le caratteristiche che l’azienda cerca.
Innanzitutto ti dico cosa guardo io, poi ti dirò “loro” cosa cercano:
Personalmente mi trovo davanti alle più disparate tipologie di persone, dal ragazzo che è uscito ora dal liceo e sta rispondendo a qualsiasi offerta di lavoro, al 50/60enne che si sta guardando intorno perché il precedente lavoro gli si è smaterializzato sotto il naso. Passando per agenti con esperienza in altri campi e per persone che lavorano ma che quel lavoro non lo sopportano più.
Che tu appartenga a una o a un’altra categoria queste sono le cose da fare e quelle da non fare.
Partiamo innanzitutto da quelle da NON FARE:
- NON rispondere al telefono perché ti chiama un numero che non conosci. Capisco la paura degli scocciatori, ma se ti sei candidato e soprattutto se lo hai fatto su molte offerte, il rischio di rispondere a scocciatori c’è ma è più pesante quello di perdere l’occasione di rispondere al tuo prossimo lavoro. E poi difficilmente il selezionatore ti chiamerà con il numero “nascosto”.
- NON rispondere assonnato, annoiato, o con un tono troppo colloquiale. Ti chiama un numero che non conosci e potrebbe essere uno scocciatore come il tuo prossimo lavoro. Che impressione vuoi dare? Nella prima ipotesi come nella seconda, rispondete come se fosse la vostra occasione. Potete sempre rifiutare le offerte dello scocciatore cambiando tono un attimo dopo.
- Se quando ti chiama sei in fila al gabinetto, o se sei in auto, valuta di fermare tutto ciò che stai facendo e dare la giusta attenzione al tuo interlocutore. Ho sempre apprezzato chi si è fermato mentre era in auto e chi ha lasciato ciò che stava facendo per darmi ascolto. Ma ovviamente ho anche accettato che la chiacchierata si facesse mentre si era alla guida (in questo caso ricordo sempre a tutti i miei candidati di non distrarsi mentre si è alla guida e soprattutto usare un sistema che permetta di rimanere con le mani ben salde sul volante) o che la si posticipasse per impegni improrogabili (evitate di dirmi però che state per andare a fare la spesa o che vi state andando a tagliare i capelli… tenetevi sul vago).
- Se non siete convinti di andare a fare un colloquio dal vivo, non accettate l’appuntamento. Accettarlo e poi non presentarsi, non dice cose molto lusinghiere su di voi. Inoltre un professionista avverte sempre, e con il dovuto anticipo, se non può partecipare ad un incontro. Trattateci come una ragazza su cui volete far colpo, non quella di una botta e via.
E ora veniamo alle cose che fanno decidere verso un Sì:
- se hai una precedente esperienza nel campo di nostro interesse, dillo. Ricordati sempre che, sebbene alcuni non leggano il vostro curriculum, io lo faccio. E mi interessa se hai avuto un’esperienza nel campo della vendita, come vendita diretta, promoter, call center, ma anche network marketing e lavori a contatto con il pubblico. Se poi quell’esperienza non fosse “ufficiale” o fosse tanto breve da non essere stata volutamente inserita in curriculum, fammelo sapere almeno a voce. É un particolare che apprezzo sempre.
- Chiaramente l’immagine e l’atteggiamento è tutto. Presentati al colloquio con vestiti casual, non troppo “da adolescente”, devi dare l’immagine di una persona di cui ci si può fidare, abbastanza da convincere sia i selezionatori che i potenziali futuri clienti.
- Se lo sei, dimostra di essere sveglio e attivo. Se mostri di cercare un lavoro statico e la paga bassa e fissa, sappi che ti stai tagliando le gambe da solo.
- Sii ambizioso, cerchiamo persone ambiziose. Sincere ma ambiziose. Di quelli che vogliono portarsi a casa 800 euro non ce ne facciamo nulla.
- Mostra di saper usare tablet e software con una certa tranquillità. Non è nulla di difficile, ma certe volte mi trovo davanti persone di una certa età che hanno qualche difficoltà nell’usare un tablet o uno smartphone. Lo so, è una valutazione molto generica dato che ci sono certi ragazzi che non lo sanno usare, ma ricordo che questo elenco è basato sulle mie esperienze personali.
- Che tu abbia o non abbia una buona cultura non importa, l’importante è che tu sia o ti mostri mentalmente “agile”. Se dici “se potrei” o “pultroppo” ci passo sopra… sempre che porti risultati.
- Sii intraprendente… se le condizioni offerte non ti piacciono, chiedi. Se pensiamo che vali e che possiamo investire su di te perché hai un buon potenziale, non ti far fermare e chiedi cosa richiediamo per avere un fisso più alto. Solitamente richiediamo un minimo, facilmente raggiungibile, di contratti. Provaci.
Solo questo?
Ovviamente ci sono tante altre cose che potremmo aggiungere a questo rapido elenco, ma credo che questi punti bastino a dare già un’idea di ciò che un recruiter guarda in voi quando fate un colloquio o una informale chiacchierata con un responsabile HR.
Se sei pronto, puoi contattarci e fissare un appuntamento